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Correlazione tra alimentazione, carenza di Taurina e miocardiopatia dilatativa: solo nel gatto? e nel cane?.


mercoledì 6 marzo 2019


Correlazione tra alimentazione, carenza di Taurina e miocardiopatia dilatativa: solo nel gatto? e nel cane?

La FDA ha aperto un'indagine per capire se, anche nel cane, possa esistere una correlazione tra l'alimentazione e lo sviluppo di miocardiopatia dilatativa

La taurina è un amminoacido solforato che non va a costituire le proteine sintetizzate dall'organismo ma si trova come amminoacido libero in molti tessuti come il cervello, il miocardio, la retina, il muscolo scheletrico e il fegato.  Inoltre, si trova all'interno dei Sali biliari coniugata agli acidi biliari rivestendo un ruolo nella digestione dei grassi alimentari e di conseguenza nell'assorbimento delle vitamine liposolubili. Questo amminoacido svolge numerose funzioni all'interno dell'organismo, tra le quali si evidenziano la funzione di neuromodulatore nel sistema nervoso centrale, il suo coinvolgimento nella regolazione della temperatura corporea e nel mantenimento della normale struttura retinica e della corretta funzionalità cardiaca.

Nel cane essa può essere sintetizzata nel fegato, a partire dagli amminoacidi solforati metionina e cisteina e non rientra, perciò, negli amminoacidi che vengono considerati essenziali in questa specie.

Il gatto invece possiede una ridotta capacità di sintetizzare questo amminoacido a partire dagli altri due e coniuga gli acidi biliari solo con la taurina (e non con la glicina come in altre specie) aumentandone così il fabbisogno dell'organismo, per queste due ragioni la taurina risulta un amminoacido essenziale per questa specie.  L'elevata concentrazione di Taurina nel cuore e il suo coinvolgimento nella corretta contrattilità cardiaca rende la miocardiopatia dilatativa tra i segni più comuni documentati in gatti con carenza di taurina.  Essendo a conoscenza dei rischi legati ad una sua carenza, tutte le aziende produttrici di PetFood addizionano gli alimenti completi destinati ai gatti con un'adeguata concentrazione di taurina e infatti, ad oggi, i soggetti più a rischio di sviluppare questa carenza sono i gatti alimentati con mangimi per cani o con un'alimentazione casalinga non correttamente integrata.

Nel cane la causa alla base dello sviluppo di una miocardiopatia dilatativa non è del tutto nota, ma si pensa che sia collegata ad una predisposizione genetica. Infatti, i cani maggiormente colpiti da questa patologia appartengono a razze grandi e giganti come dobermann, alani, boxer e terranova. È meno comune nei cani di piccola e media taglia, tranne i Cocker Spaniel, considerati tra le razze ad elevato rischio. Tuttavia, in America, alcuni cardiologi hanno recentemente segnalato alla FDA (Food and Drug Administration) un aumento dei casi di miocardiopatia dilatativa nei cani, sia appartenenti alle razze sopracitate sia ad altre razze generalmente non considerate tra quelle geneticamente predisposte (come Golden e Labrador Retrievers, meticci, Shih Tzu, Bulldog e Miniature Schnauzer).

La maggior parte dei casi segnalati veniva alimentata con diete commerciali, spesso classificate dalle aziende come grain free, in cui, tra gli ingredienti principali, rientravano alimenti quali patate o legumi multipli come piselli, lenticchie e altri "legumi" (semi di legumi). Alcuni di questi cani presentavano una ridotta quantità di taurina nel siero e hanno avuto un miglioramento del quadro clinico ed ecocardiografico a seguito di un'adeguata integrazione alimentare con questo amminoacido. Finora le ragioni legate alla carenza di Taurina nel cane non sono ancora chiare, tra le ipotesi prese in considerazione finora rientrano una ridotta sintesi di taurina derivante da un deficit alimentare assoluto dei precursori metionina e cisteina, una riduzione della biodisponibilità di taurina, metionina o cisteina nella dieta, una riduzione del "riciclaggio" enteroepatico degli acidi biliari a causa dell'elevato contenuto di fibre dell'alimento assunto, nonché un possibile aumento della perdita urinaria di taurina ed, infine, un alterato metabolismo della taurina nell'intestino a seguito di interazioni tra alcuni componenti alimentari e il microbioma intestinale.

La FDA ha così aperto un'indagine per capire se possa esistere una correlazione, anche nel cane, tra l'alimentazione assunta dall'animale e lo sviluppo di una miocardiopatia dilatativa. Ad oggi non è ancora chiaro se esista realmente questa relazione e la Food and Drug Administration nel suo ultimo aggiornamento (datato 19 febbraio 2019) sottolinea che sulla base delle informazioni raccolte fino a questo momento il consiglio che si sente di fornire ai proprietari di animali domestici non è quello di cambiare la dieta per i cani che non mostrano alcun sintomo di miocardiopatia dilatativa, ma li incoraggia a consultare sempre i loro veterinari per ricevere dei corretti consigli dietetici. Inoltre, incoraggia i proprietari e i veterinari a segnalare casi sia sintomatici che asintomatici di cani in cui si sospetta una correlazione tra questa patologia e la loro dieta includendo, nelle loro segnalazioni, l'anamnesi dietetica completa, la cartella clinica, campioni diagnostici di sangue, siero e / o tessuti ed ecocardiogrammi con lo scopo di raccogliere ulteriori report che possano aiutare a fare chiarezza.

Di seguito il link alla pagina della FDA dove viene spiegata l'indagine che sta svolgendo sul potenziale legame tra alcune diete e la cardiomiopatia dilatativa canina: https://www.fda.gov/AnimalVeterinary/NewsEvents/ucm630993.htm

Bibliografia:
- FDA Investigating Potential Connection Between Diet and Cases of Canine Heart Disease.
- Kaplan JL, Stern JA, Fascetti AJ, Larsen JA, Skolnik H, et al., 2018. Taurine deficiency and dilated cardiomyopathy in golden retrievers fed commercial diets
- Small Animal Clinical  Nutrition 5th edition. (ed. MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny).   2010,pp 93, pp 368-369, pp 743-744
- Wilfredo D Mansilla Christopher P F Marinangeli Kari J Ekenstedt, 2019. Special topic: The association between pulse ingredients and canine dilated cardiomyopathy: addressing the knowledge gaps before establishing causation. Journal of Animal Science.


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